Nel marzo 1944 entrò a far parte a Bibbiena (Palazuolo sul Senio - FI) della 4.a brigata Garibaldi, poi 36.a brigata Bianconcini
Garibaldi e operò sullʼAppennino tosco-emiliano.
Nel maggio si ammalò di polmonite e restò a lungo tra la vita e la morte perché non poteva ricevere le cure necessarie.
Assistito da Gino Montori fu ricoverato prima nella chiesa di Bibbiena e poi nel solaio di una casa colonica dove, al piano terra, si trovava un presidio tedesco.
Rientrato in brigata dopo una lunga degenza, prese parte ai principali combattimenti e nellʼottobre attraversò la linea del fronte.
Con lʼappoggio di Giovanni Giuseppe Palmieri, promosse la costituzione del plotone «Gianni Palmieri» che fu aggregato al Gruppo di combattimento Legnano.
Messo in linea nellʼinverno 1945, il plotone entrò a Bologna il 21.4.1945, dopo avere piegato le ultime resistenze tedesche nella valle dellʼIdice.
Ferito.
Riconosciuto partigiano dallʼ1.10.1943 alla Liberazione.